Bimbi prematuri

come prendersene cura

Essere il genitore di un bambino prematuro comporta una serie di emozioni e sensazioni che difficilmente possono essere provate in alte circostanze: la interruzione anticipata della gravidanza getta in uno sconforto i genitori creando in loro un certo grado di impotenza di fronte al proprio bambino che viene assistito da medici e specialisti.

Tuttavia, una volta superato il momento del ricovero e quando, finalmente, si è tornati a casa con il proprio bambino tra le braccia, cominciano le preoccupazioni quotidiane, legale alla paura che la nascita anticipata possa avere creato dei problemi che si ripercuoteranno sulla salute del loro piccolo

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Vi è prematurità e prematurità

E’ evidente che il termine prematurità abbraccia una fascia di bambini che è assai ampia:un bambino nato a 27 settimane di gestazione ha problematiche assolutamente differenti da quelle di un neonato di 36 settimane che è assai simile o poco dissimile da un neonato a termine. Per questo motivo tra la categoria generale dei pretermine si distinguono: latepreterm (nati tra la 34 e la 36 settimana), moderatamente pretermine (nati tra 30 e 33 settimane) e gravemente pretermine < della 30 settimana.

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Il neonato altamente pretermine: nascono con molti organi ed apparati non ancora preparati a svolgere la loro funzione; funzione che in ogni caso saranno obbligati in parte a svolgere  per potere rimanere in vita come la funzione polmonare cardiaca  e  intestinale.

Altri organi come il cervello e gli occhi sono  soprattutto molto delicati: anche piccole complicanze possono generare gravi danni.

Quali aspetti sono particolarmente importanti nella vita futura di questa categoria di pretermine:

  1. che la respirazione sia essa spontanea o  artificiale non abbia lesionato i polmoni stessi e abbia condizionato una malattia polmonare cronica:  sono bambini soggetti a ripetute infezioni delle vie aeree nei primi anni di vita e ad una insufficienza respiratoria di vario grado per gran parte della vita futura
  2. dovranno essere alimentati molto lentamente nei primi giorni parallelamente dovranno esser nutriti a lungo per via venosa;  il latte materno rimane l’alimento di scelta anche per questa categoria di neonati
  3. dovranno essere sottoposti fin dai primi giorni ad attente visite oculistiche per prevenire e correggere la retinopatia della prematurità che può essere una malattia pericolosissima per la funzione visiva
  4. allo stesso modo dovranno essere sottoposti a periodiche valutazioni neurologiche e motorie per evidenziare le performance legate alla funzione cerebrale.

Da ciò si evince che il neonato altamente pretermine dovrà essere  seguito da un centro specifico per la cura dei neonati pretermine (conosciuti col  termine di ambulatori di follow-up) che tutte le terapia intensive più importanti possiedono

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Neonati moderatamente pre-termine: non vi sono per essi timori connessi alla funzione polmonare, visiva e gastro-enterologica. Generalmente respirano da soli senza necessità di particolari presidi e senza correre il rischio di sviluppare una malattia polmonare cronica. Come il gruppo dei pretermine precedente devono essere valutati attentamente dal punto di vista dello sviluppo motorio e intellettivo anche se i rischi di handicap a queste età gestazionali sono inferiori.

Il Late Preterm: sono stati per molto tempo considerati identici ai neonati a termine. In realtà hanno qualche rischio in più di avere problemi respiratori transitori alla nascita rispetto ai nati a termine, hanno il rischio di avere un ittero (colore giallo della pelle) più intenso e problematiche connesse alla nutrizione che talora richiedono un ospedalizzazione.  In genere un’attenta cura ed assistenza è in grado di prevenire queste complicanze.

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Allattamento al seno? Si, quando possibile

Come è stato suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’allattamento al seno è fortemente consigliato per i primi sei mesi di vita, successivamente è opportuno cominciare ad introdurre alimenti diversi dal latte nella dieta del neonato. Queste indicazioni sono valide per i  bambini a termine e valgono anche  per i neonati pretermine soprattutto per quanto concerne la alimentazione con latte materno.  Quindi fini ai sei mesi di età corretta l’alimentazione al seno rimane il cardine della nutrizione: per età corretta si intende non la età cronologica ma l’età calcolata dal termine della gravidanza (un bambini nato due mesi prima del termine quando ha 8 mesi d’età dal giorno della nascita ha una età corretta di 6 mesi)

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Cura della pelle del bambino prematuro

Per capire come prendersi cura adeguatamente di un bambino prematuro anche per quanto riguarda l’aspetto igienico bisogna partire dal presupposto che la sua pelle è più sottile e con un’efficacia protettiva ridotta rispetto a quelli nati a termine. Questi aspetti si traducono (tra l’altro) in:

  • Maggiore probabilità di disperdere calore e acqua;
  • Aumento delle probabilità di incorrere in traumi della pelle;
  • Aumento delle probabilità di incorrere in infezioni cutanee

Per evitare che si verifichino questi inconvenienti si suggerisce di utilizzare saponi o detergenti neutri, non schiumogeni poiché alterano il delicato pH della pelle del bambino prematuro. Ne consegue che i genitori debbano preferire prodotti con un pH 5.5.

 

Particolare attenzione deve essere riservata al momento del cambio del pannolino, una procedura che viene eseguita particolarmente di frequente nei neonati e, proprio per questo, necessita di alcune accortezze:

  • Prima di cominciare è opportuno lavarsi accuratamente le mani
  • Per detergere i genitali è consigliabile l’utilizzo di garze ammorbidite in acqua tiepida procedendo con delicati movimenti dall’alto verso il basso.
  • Utilizzare pannolini di  dimensioni idonee
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Scegliere il medico pediatra adatto

Il medico pediatra è una figura cruciale nei giorni del ricovero ospedaliero e che seguono la dimissione: infatti è proprio che diventa il punto di riferimento per i genitori che desiderano crescere il proprio bambino in salute.

È opportuno quindi prendere contatto con un professionista di riferimento.

È di sua competenza infatti suggerire l’alimentazione più adeguata al bambino in termini di quantità di latte materno in relazione al peso raggiunto al momento della dimissione, nonché il monitoraggio della sua crescita.

Grazie a visite periodiche presso il pediatra è in grado di accompagnare il bambino prematuro nel proprio percorso di crescita, sapendo applicare con sapienza tutte le conoscenze sull’alimentazione del neonato e lattante ex pretermine.

Il dottor Paolo Tagliabue, pediatra neonatologo a Monza, offre la propria professionalità maturata in anni di esperienza nel settore e durante l’attività come Primario del reparto di neonatologia all’Ospedale di Monza alle famiglie di neonati e prematuri: grazie alla passione per il proprio mestiere e all’affetto per i propri pazienti, accompagna i bambini e le loro famiglie verso un sano futuro.