Gastroenterite

Cosa è la gastroenterite?

La gastroenterite è un’infiammazione del tratto gastrointestinale che causa ogni anno 25 milioni di visite mediche e oltre 2 milioni di ricoveri di bambini in età pediatrica.

Batteri, virus e parassiti, o le tossine da loro prodotte, ne sono la causa. Come? Attraverso la contaminazione di cibi preparati o conservati in modo improprio. Anche i viaggi in alcuni paesi stranieri, soprattutto esotici, e quindi il contatto con ecosistemi e ambienti molto diversi da quelli a cui siamo abitualmente esposti, possono causare una forma di gastroenterite, comunemente denominata “diarrea del viaggiatore”.

La gastroenterite può colpire chiunque, ma è più frequentemente contratta dai bambini a causa delle loro deboli difese immunitarie e, purtroppo, in questa età così delicata può essere causa di gravi conseguenze.

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Complicanze della gastroenterite

La diarrea ed il vomito, classici sintomi della gastroenterite, se di natura molto rilevante o di lunga durata possono condurre alla complicanza più temibile: la disidratazione, cioè la perdita eccessiva di liquidi corporei.

La disidratazione è più frequente nei neonati enei piccoli lattanti, per cui è fondamentale riconoscerne tempestivamente i sintomi:

● Occhi scavati e alonati
● Bocca secca ed arida con poca salivazione: il piccolo richiederà frequentemente l’assunzione di liquidi
● Letargia: in questa eventualità il piccolo si mostra incline ad addormentarsi, anche in momenti della giornata in cui non è solito farlo;
● Fontanella insolitamente morbida.
● Scarsa lacrimazione
● Perdita molto veloce di peso, grazie alla quale è possibile stimare il grado di disidratazione

Con il termine “disidratazione” non si intende la semplice perdita di acqua, ma anche di importanti componenti: gli elettroliti (o sali minerali). Questi devono essere necessariamente reintegrati, ed è possibile farlo, per esempio, con l’assunzione di spremute di agrumi e di banane, particolarmente utili per il potassio.

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Trattamento della gastroenterite

Spesso la gastroenterite non necessita di alcun intervento farmacologico, in quanto regredisce autonomamente grazie al riposo e ad una corretta reidratazione.
Per cercare di reidratare una persona in preda a nausea e vomito, si consiglia di somministrarle piccoli e frequenti sorsi d’acqua e, nel caso più grave di uno scompenso elettrolitico, di aggiungere una soluzione orale di elettroliti, disponibile in farmacia e in alcuni negozi di alimentari, in quanto l’acqua da sola non contiene adeguati sali.
Saranno invece da evitare succhi, bibite o bevande gassate che, contenendo molti zuccheri, potrebbero aggravare la diarrea.

In ogni caso, è opportuno contattare tempestivamente il proprio pediatra di fiducia al fine di effettuare un appropriato monitoraggio delle condizioni fisiche, soprattutto nel caso in cui il paziente sia un neonato, soggetto particolarmente a rischio.
In alcuni casi il medico potrebbe prescrivere farmaci antiemetici (ovvero contro la nausea e il vomito); per via orale se il vomito è moderato, per via endovenosa se il vomito si presenta in forma grave.
Inoltre, nel caso in cui la diarrea persista per più di 24-48 ore e non ci sia sangue nelle feci, si possono somministrare farmaci antidiarroici, sempre sottostretto controllo medico.

È bene sapere e importante sottolineare che, se la gastroenterite è di origine virale (cioè è causata da un virus), gli antibiotici non hanno alcuna efficacia. Questa regola vale anche per alcune infezioni batteriche quali la salmonellosi.

I probiotici o fermenti lattici vengono spesso consigliati per ripristinare la flora batterica intestinale e per stimolare le difese immunitarie. Tuttavia i fermenti lattici non sono tutti uguali: i ceppi di probiotici per cui esiste un buon livello di evidenza scientifica per i benefici sui bambini affetti da gastroenterite sono Saccharomices boulardi, Lactobacillus rhamnosus GG e il Lactobacillus Reuteri.

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Gastroenterite e dieta

La pratica comune di seguire diete restrittive, in bianco o addirittura di digiunare per tutta la durata della gastroenterite si è rivelata inutile. Quindi non è opportuno sospendere o cambiare il tipo di cibi assunti e soprattutto i bambini dovrebbero continuare a mangiare o ricominciare a nutrirsi non appena presentino un miglioramento dell’appetito.
È stato infatti dimostrato che non interrompere l’alimentazione riduce la durata della malattia in quanto migliora la permeabilità intestinale alterata dall’infezione. La dieta può contenere carboidrati, carne, frutta e verdura; gli unici cibi da evitare sono quelli ad alto contenuto di zuccheri, come i dolci o le bevande gassate.I latticini vannoassunti con moderazione, ma l’allattamento al seno non deve mai essereinterrotto.

Per ricevere informazioni più dettagliate sul trattamento della gastroenterite nei bambini è possibile fare riferimento al dottor Paolo Tagliabue, Primario di neonatologia presso l’ospedale di Monza e operante anche presso il proprio studio privato. Grazie alla sua esperienza è in grado di consigliare le terapie più idonee da seguire per garantire la guarigione dei piccoli pazienti.