BAMBINI E COVID

Bambini e Covid

La recente pandemia globale ha portato i medici pediatri a riflettere approfonditamente sulle conseguenze del virus CoviD-19 sui bambini. Si elencheranno alcuni aspetti che i genitori o i care giver in genere devono sapere.

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La gravidanza, il parto e il periodo neonatale

L’infezione da Covid 19 non rappresenta una condizione di particolare pericolo per la gravidanza: per tale motivo si consiglia di assistere le gestanti affette da Covid 19 al di fuori dell’Ospedale fino al parto.

Allo stesso modo,  dopo il parto che preferenzialmente deve avvenire per le vie naturali, non si devono temere particolari complicazioni. Innanzitutto la trasmissione verticale (trasmissione diretta della malattia da madre a figlio) è molto rara e i casi segnalati sono al momento anedottici;  ciò induce a non modificare le pratiche che usualmente si mettono in atto per il neonato fisiologico. Rooming in (soggiorno del bambino assieme alla mamma) ed allattamento al seno sono da promuovere anche in caso di infezione da Covid 19. Ovviamente le regole di contenimento dell’infezione, mascherina in corso di allattamento al seno  e lavaggio frequente delle mani sono regole da rispettare molto strettamente, per evitare il contagio.

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Contagio, complicanze e letalità in età pediatrica

  1. Contagio: secondo quanto confermato dai dati pubblicati su Natura Medicine relativi ad un’indagine condotta sui dati provenienti da 5 paesi (Italia inclusa), i giovani sotto i 20 anni di età, sono spesso asintomatici e hanno una suscettibilità alla infezioneinferiore rispetto all’adulto
  2. Complicanze: i sintomi sono generalmente assenti o lievi, le complicazioni comprese quelle polmonari sono assai infrequenti. In ogni caso  è fondamentale porre particolare attenzione ai piccoli di età inferiore all’anno di età che presentano i primi sintomi del Coronavirus, soprattutto se hanno patologie cliniche pregresse.
  3. Tasso di letalità: l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha chiarito che nei pazienti pediatrici l’infezione causata dal coronavirus presenta un tasso di letalità di molto inferiore rispetto a quello rilevato nei pazienti adulti.
  4. Vaccini: è fondamentale che i piccoli pazienti siano in pari con il calendario vaccinale.  Al tempo stesso si deve ricordare che la somministrazione del vaccino antinfluenzale è fortemente consigliata. Il  vaccino antiCovid 19 non è autorizzato al momento per le persone al di sotto di 16 anni; al momento si è in attesa di studi sull’uso dei vaccini in età pediatrica
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L’importanza delle precauzioni igieniche

Per prevenire il contagio è opportuno che i genitori (o chi si prende cura dei più piccoli) incoraggino i bambini a rispettare le norme di igiene e prevenzione delle infezioni. Bisogna quindi dissuaderli dal mettere le mani in bocca, toccarsi gli occhi e al tempo stesso invitarli a lavare  frequentemente le mani con acqua e sapone o apposito gel disinfettante.

Per quanto riguarda l’utilizzo di mascherine, questi non sono obbligatorie per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per coloro che hanno forme di disabilità non compatibili con l’utilizzo continuativo del dispositivo di protezione.

Sebbene l’emergenza Covid-19 abbia profondamente cambiato le abitudini delle famiglie a causa della chiusura prolungata delle scuole, è fondamentale cogliere questa occasione per passare più tempo insieme e migliorare le abitudini alimentari dei più piccoli. Si ricorda, infatti, che una dieta equilibrata e che prevede l’assunzione di tutte le tipologie di nutrienti consente di migliorare le difese immunitarie e di sostenere la crescita sana dei più piccoli.

Allo stesso tempo bisogna, per quanto possibile, incoraggiare i bambini a svolgere una regolare attività fisica: anche semplici movimenti, come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici, possono aiutare a scaricare le tensioni accumulate,  migliorareil  benessere generale e la qualità del sonno.

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Conseguenze psicologiche e vita sociale

Come accaduto per gli adulti, anche nei bambini l’isolamento a casa durante l’emergenza ha causato l’insorgenza di problematiche comportamentali: in particolare uno studio italiano ha evidenziato sintomi di regressione, nel 65% dei bambini di età inferiore ai 6 anni e nel 71% di quelli di età compresa tra i 6 anni e i 18 anni.  Inoltre, tra i disturbi che si presentano con maggiore incidenza ci sono l’aumento dell’irritabilità, dell’ansia e i disturbi del sonno.

Per approfondire l’argomento bambini e Covid si può fare affidamento sul dottor Paolo Tagliabue, pediatra neonatologo a Monza. Il dottore mette a disposizione la propria professionalità – maturata in anni di esperienza nel settore della pediatria e durante l’attività come Primario del reparto di neonatologia all’Ospedale di Monza alle famiglie di neonati.